Siamo arrivati a 2, due lunghissimi anni, che in questo momento della mia vita sembrano un numero spropositato, sono passati giorni lentissimi e pesanti.
Ho cercato di rimuovere quella notte, quel telefono che suona nel silenzio della nostra camera, ho provato a rimuovere l'immagine di te sdraiato su quel letto con tubicini che uscivano da ogni parte, ho cercato di rimuovere il bib delle macchine che ti tenevano in vita, il freddo di quella camera, quella finestra da cui potevamo osservare i tuoi movimenti, movimenti che per lunghi giorni non ci sono stati.
Ho sentito il peso di non averti accanto, di non vedere il tuo muso imbronciato per delle sciocchezze, come fanno di solito i bimbi, ho sentito quanto tu insieme alla mamma mi davate una mano, ora sono io che devo darvela quella mano.
Ho sentito il peso del dolore, un dolore che è rimasto dentro di me come un urlo trattenuto in gola, la voglia di gridare senza riuscire a farlo.
Ora dopo due anni la mia vita è smarrita, è completamente in balia della burrasca che è dentro di me, a volte mi sembra di essere finita in mare, di affogare, di lasciarmi andare di non riuscire a reagire, di non nuotare per tornare a galla.
A volte mi agito così tanto da muovere solo acqua, senza muovere il mio corpo, il mio corpo affoga...
Ho voglia di tornare a galla, di tornare a nuotare, intorno a me solo il mare aperto, nessun riferimento...