giovedì 19 agosto 2010

Un emozione da poco

C'è una ragione che cresce in me
e l'incoscenza svanisce e come un viaggio nella notte finisce
dimmi, dimmi, dimmi che senso ha
dare amore a un uomo senza pietà
uno che non si è mai sentito finito
che non ha mai perduto, mai per me, per me una canzone
mai una povera illusione un pensiero banale qualcosa che rimane
invece per me, più che normale
che un'emozione da poco mi faccia stare male
una parola detta piano basta già ed io non vedo più la realtà
non vedo più a che punto sta
la netta differenza fra il più cieco amore
e la più
stupida pazienza no, io non vedo più la realtà
nè quanta tenerezza ti da la mia incoerenza
pensare che vivresti benissimo anche senza.
C'è una ragione che cresce in me e una paura che nasce
l'imponderabile confonde la mente
finchè non si sente e poi, per me più che normale
che un'emozione da poco mi faccia stare male
una parola detta piano basta già
ed io non vedo più la realtà non vedo più a che punto sta
la netta differenza fra il più cieco amore
e la più stupida pazienza no, io non vedo più la realtà
nè quanta tenerezza ti da la mia incoerenza
pensare che vivresti benissimo anche senza


(Anna Oxa)

I monelli crescono...

oggi ho avuto questa sensazione più forte che mai...
Solo in un posto di montagna come Parre si possono fare esperimenti di questo genere...
Li ho mandati al mini market vicino a casa, forse 150 mt non di più, una preoccupazione più mia che loro.
Li ho accompagnati con lo sguardo per un pezzo, poi hanno fatto tutto da soli, Niki con al seguito la sua ombra, Paolo il diletto scudiero, è così che li vedo... sempre insieme.
Mentre li guardavo camminare uno davanti all'altro pensavo a quanto fossero cresciuti, e mi domandavo se avessero mai fatto qualcosa uno senza l'altro...
Sono cresciuti, sono solo a una piccola tappa della loro vita, ogni giorno è una piccola tappa nella loro crescita e io mi commuovo guardandoli e pensando che divento vecchia ;-)

martedì 17 agosto 2010

Un libro...

...che apre uno squarcio...
Da qualche giorno ho cominciato un libro dove già alla prima pagina piangevo.
Non ricordo come sono venuta a conoscenza di questo diario, lui un giornalista famoso, non conoscevo la sua storia, leggendo il libro ho capito come la sua vita ha sempre ruotato intorno alla fede.
Un diario, un diario di giorni terribili, gli stessi giorni che ho vissuto io, a parti inverse, lui un padre ha guardato sua figlia, 24 anni, su quel lettino intubata e inerme, io figlia di 35 anni ha guardato il suo papà nelle stesse condizioni.
Ho pregato, forse non come ha fatto lui, la mia fede è un lumicino, ma l'ho fatto, ogni giorno, 2 volte al giorno andavo verso il reparto di rianimazione, in auto, sgranavo il rosario, mentre camminavo nel vialetto dell'ospedale con la testa bassa per cercare i quadrifogli, che tutti dicono, ho una gran fortuna nel trovare, pregavo.
Ogni giorno davanti a quella finestrella che mi permetteva di vederlo per qualche minuto al giorno. Anch'io, come lui con Caterina, parlavo con il mio papà...
Non ho ancora finito questo libro... per ora ha aperto una voragine, voragine di emozioni, di ricordi e di domande...
Tutto così uguale... il dolore, la speranza, la gioia di un segnale positivo, lo sconforto per quello che ci aspetta... vorrei avere la sua fede...per ora qualche lacrima di sfogo e tanti ricordi affiorati, come se fossero tornati a galla per dirmi qualcosa...cosa?

A come amicizia...parte seconda...

...per ricominciare da dove avevo lasciato...
Rileggendo l'ultimo post mi rendo conto di quanto nero fosse quel periodo e di quanto le cose siano cambiate nei mesi.
A come amicizia, questo non cambia, rimane un punto fisso nella mia vita, ma in questi mesi le amicizie sono cambiate, perchè niente rimane fermo, tutto si trasforma.
Ci sono stati cambiamenti non voluti, alcuni molto sofferti, altri che sono avvenuti con la leggerezza di un fiocco di neve, sono stati mesi che hanno lasciato il segno, un segno di tranquillità e serenità.
In questi mesi ho voluto pensare a me, pensare a quello che mi faceva stare bene e lasciare fuori dalla porta tutto ciò che non andava.
A discapito degli “altri” mi sono concentrata su quello che avevo sacrificato maggiormente... il tempo...Il tempo per la mia famiglia e per i monelli, A come amicizia, ma oggi più serena, serena di non sentirmi sempre in dovere di dire di si, e in difetto se dico di no...